Questo mese in evidenza:

martedì 25 febbraio 2014

Frasi Libri: Fai bei sogni di Massimo Gramellini. 1.

Le frasi del libro: Fai bei sogni di Massimo Gramellini

Molto più importante di quello che sappiamo o non sappiamo è quello che non vogliamo sapere.

Dalle loro facce perplesse avevo ricevuto il primo responso esistenziale: la pittura non sarebbe mai stata il mio talento. Il mondo che avevo dentro avrei dovuto cercare di disegnarlo con le parole.

La mamma è il tuo angelo custode, lo sai.
Da tempo chiedeva il permesso di volare lassù per proteggerti meglio e ieri il Signore l’ha chiamata a sè.

"Breve riposo dona alla mamma, Signore. Svegliala, falle un caffè e rimandala subito qui. E' mia mamma, capito? O riporti giù lei o fai venire su me. Scegli tu. Ma in fretta. Facciamo che adeesso chiudo gli occhi e quando li riapro hai deciso? Cosi sia."

Appartiene alla mia natura non considerare irreparabili le sconfitte.
I film che preferisco sono quelli in cui il protagonista perde tutto, ma arrivando sull’orlo del baratro fa un passo indietro e incomincia la rimonta.
Solo in età adulta avrei imparato a non scappare dalle bare ancora aperte.

I morti rimpiccioliscono e i sopravvissuti incattiviscono, come innamorati respinti. Sono offesi con il mondo che non soffe quanto loro.

Non sopportavo le facce di circostanza, le carezze di chi mi compativa e le espressioni stupide che galleggiavano nell'aria.

Brutto male.
Come se fosse esistito un male bello, che ti faceva l'elemosina di lasciarti vivo.
Ma non riuscivo più a trovare i miei nemici. Erano tutti dentro di me.

Sembrava tornata. E invece era bastato un colpo di tosse perchè ricominciasse a fare l’impiastro.

Si era raccomandata per l’ennesima volta che mi comportassi bene con tutti. E io: si, mamma, buonanotte, adesso posso andare?
"Fai bei sogni, piccolino."

Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande.
La più grande è non essere amati più.

Nelle infatuazioni a senso unico l’oggetto del nostro amore si limita a negarci il suo. Ci toglie qualcosa che ci aveva dato soltanto nella nostra immaginazione.
Ma quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, si interrompe brutalmente il flusso di un’energia condivisa. Chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di qualcosa d’indefinito.

Il giorno in cui un commesso le suggerì un acquisto a rate, lo scrutò come se fosse stato farina per il suo mattarello.
"Pensa davveo che sarei così stupida di continuare a pagare per qualcosa che ho già?"

Il nonno le era talmente sottomesso che quando morì tutti pensarono che non se ne sarebbe accorta.
Invece, per quegli equilibri misteriosi delle coppie apparentemente squilibrate, sei mesi più tardi si spense anche lei, tra dolori atroci che il cuore generoso della mamma aveva cercato di alleviare fino all'ultimo.

Lui era succube della madre, ma l'amore è una rivoluzione e gli aveva messo in corpo un'energia sufficiente per mandare al diavolo la nonna e, già che c'era, anche il nonno.

Certe domande mi facevano paura. O forse mi spaventavano di più le risposte.

Ma consapevole che di ogni fatto esistono almeno sempre due versioni.

Perchè avrei dovuto continuare a comportarmi bene, se tanto non c'era più nessuo a dirmi bravo?

Non è semplice rimanere orfani nel paese dei mammoni.
Certo, è anche il paese dei vittimisti e la perdita precoce di un genitore, se ben esibita, può diventare un’aureola o un certificato di impunità. Però per il ruolo di vittima bisogna esserci tagliati.


Se ti è piaciuto clicca su "Mi piace", aiuta questo blog a crescere. Grazie!!

0 commenti:

Posta un commento