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giovedì 28 aprile 2016

Frasi Lance Armstrong. The fall. Ascesa e caduta. Parte 7.

Frasi Lance Armstrong. The fall. Ascesa e caduta.

L’atleta è definito un Teleton in carne e ossa, in onda 365 giorni all’anno.
Per quel che riguarda un’eventuale candidatura a governare il Texas, Armstrong risponde: “E’ probabile”.
Poi da la notizia bomba: vuole vincere un ottavo Tour de France.

Gira spesso con l’attore Matthew McConaughey, tanto che i due vengono definiti "gemelli siamesi".
Dopo aver lasciato Sheryl Crow, frequenta diverse biondine sulle due sponde degli USA; la stilista Tony Burch, la giovane attrice Ashley Olsen e la stella del cinema Kate Hudson.

Nel Settembre 2008 , Armstrong organizza la prima conferenza stampa sul suo ritorno, in occasione della Clinton Global Initiative.

I dirigenti della Nike sono elettrizzati perchè il rientro di Armstrong è un’autentica manna per il marketing: il ritorno del supereroe che ha sconfitto il cancro.

In vista del Tour, l’azienda annuncia il lancio di una linea di abiti e scarpe chiamata “Hope Rides Again” (La speranza corre di nuovo”), per celebrare il ritorno di Armstrong allo sport.

Come già fatto in precedenza l’azienda sfrutta a proprio vantaggio le accuse rivolte ad Armstrong.
Uno spot mostra l’atleta che si allena da solo sulla bici e la corsa è inframmezzata da scene di pazienti di cancro in via di guarigione.
Su un drammatico sottofondo musicale, Armsotrng afferma: "I critici dicono che sono arrognate; dopato; bruciato; un imbroglione. che non so rinunciare.
Possono dire ciò che vogliono: non sono tornato in sella per loro".


Da quando ha annunciato il suo ritorno, è stato testato solo una volta dall’USADA, ma l’istinto gli suggerisce di usare cautela, di non tentare la fortuna, proprio come gli ha suggerito Korioth.
All’improvviso capisce: ci sono persone che non si arrenderanno finchè non sarò completamente spacciato.
Si gira verso la Hansen: "Devo tirarmi fuori".

Ma le collezioni esclusive della Nike sono già in produzione e la fondazione è galvanizzata dalla prospettiva di nuove donazioni milionarie.

"Non ho avuto il coraggio", dirà.

Il secondo ciclista più anziano a finire tra i primi tre nella lunga storia della competizione.




Nella primavera del 2010, l’austriaco Bernhard Kohl ammette di essersi sempre dopato, giustificandosi così: “E’ impossibile vincere senza doparsi”.

Era finito terzo al Tour del 2008, un titolo che gli viene tolto.
Spiega quanto sia facile aggirare i controlli: “Spono stato testato duecento volte nella mia carriera; cento volte avevo sostanze nell’organismo”.
“Mi hanno beccato una volta, ma altre novantanove l’ho fatta franca”.
Nel 2004, lo spagnolo Jesus Manzano ha denunciato il doping di squadra della Kelme, e in seguito ha ammesso che durante il tour del 2003 il medico di suadra gli aveva somministrato un farmaco veterinario, l’Oxyglobin (emoglobina bovina), che si usa per trattare i cani affetti da anemia.
Dopo aver assunto la medicina, Manzano era collassato durante una tappa ed era stato portato in ospedale in elicottero.

Il ciclismo americano sta per ricevere una potentissima iniezione di verità, forse per la prima volta nella storia, e Landis è la punta dell’ago.
E’ stato abbandonato da tutti quelli che rappresentavano qualcosa per lui: il mondo del ciclismo, la moglie, il suocero, quasi tutti gli ex compangi di squadra.
Gli resta solo la verità, come dice a Messick.

Grazie a Tiger Williams, il contenuto di varie email scambiate fra Landis, Armstrong e gli altri massimi esponenti del ciclismo appare sul sito del Wall Street Journal, diverse ore prima della mezzanotte del 19 maggio, alla vigilia della quinta tappa del Tour.

Dopo otto chilometri del Tour di California, il plotone raggiunge una cittadina chiamata Farmersville.
Su una strada che attraversa profumati aranceti, un corridore scivola sulla ghiaia e cade.
Molti di quelli che gli arrivano dietro non riescono a evitarlo e cadono a loro volta.
Anche Armstrong cade.
Poco dopo, Armsotrng è sul pullman della squadra.
Il medico gli cura le ferite mentre il mezzo è diretto in ospedale.

Armstrong era un simbolo di sopravvivenza e di vittoria, ma nel giro di poche ore si trasforma nel più abominevole esempio delle frodi che affliggono la storia del ciclismo.

Fra tutti i possibili testimoni del caso contro Armstrong, Landis è l’unico che può guadagnarci decine di milioni di dollari.

La Nike spedisce addirittura un enorme macchinario battezzato Chalkbot: un robot idraulico che stampa messaggi con il gesso giallo sull’asfalto.
Le frasi ricordano la malattia di Armstrong e il suo impegno filantropico.
Ricordano anche che Armstrong è il ciclista più popolare del Tour e uno degli atleti più popolari del mondo.



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