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mercoledì 4 febbraio 2015

Resisto dunque sono. Resilienza. Come aumentare la propria (e l’altrui) resilienza. Capitolo sette.

Le frasi del libro: Pietro Trabucchi: Resisto dunque sono.

Resilienza. Come aumentare la propria (e l’altrui) resilienza. Capitolo sette.

E’ sciocco chiedere agli dei ciò che uno può procurarsi da solo.
(Cit Epicuro, 300 a.c. circa).

Noi siamo i diretti responsabili della gran parte dello stress che ci affligge.

La tecnica ABCDE esprime questo stesso punto di vista dicendo che C non è determinato in maniera automatica da A, ma che esso dipende soprattuto da B;
Dove A sta per Adversity: cioè la difficoltà, l’evento negativo;
B indica Beliefs, ossia le credenze del soggetto, e corrisponde in tutto e per tutto a quello che abbiamo definito "valutazione cognitiva";
C sono le Consequences, cioè le conseguenze in termini di comportamento, risposta emozionale e fisiologica.

Tuttavia siamo quasi sempre inconsapevoli che esista B, un pensiero che collega l’evento A alla risposta C.
Le nostre emozioni e i nostri comportamenti sono legati agli eventi che ci accadono, ma il nesso è molto più debole di quanto si creda: esso è infatti mediato da B, cioè dal nostro filtro cognitivo, dalla nostra interpretazione degli eventi.

D (Discussion) sta per messa in discussione delle convinzioni irrazionali, un passo fondamentale della tecnica ABCDE;
E (Effects) indica gli effetti derivanti dalla messa in discussione delle credenze sbagliate: in un certo senso potremmmo indicarla, per usare il linguaggio di questo libro, come la nuova valutazione cognitiva, il nuovo modo più efficace e realistico di vedere gli eventi.

Occorre comprendere che i pensieri sono solo pensieri, mentre la nostra reazione si basa invece sul convincimento che essi siano la Realtà con la R maiuscola.
Meditando ci si accorge che i pensieri vanno e vengono, ma spesso noi reagiamo a essi emotivamente e attuando comportamenti e azioni.

Possiamo decidere di passare la nostra vita a sognare, oppure decidere di stare con ciò che è qui-e-ora, qualunque cosa sia.


I pensieri negativi, se non vengono riconosciuti consapevolmente, innescano la produzione di routine automatiche di altri giudizi, emozioni, reazioni fisiche e stati d’animo negativi in una spirale distruttiva che si autoalimenta.

Queste routine vengono definite in gergo "proliferazioni mentali": sono attività di pensiero che trasformano le situazioni in problemi.

Lasciate al soggetto la possibilità di sbagliare.
E’ sui feedback correttivi dell’errore che si può costruire l’apprendimento.
Creando paura di sbagliare si inibisce l’apprendimento.

La glicemia cresce rapidissima, richiamando immediamentamente l’insulina a intervenire.
Il suo intervento provoca da una parte la rimozione del glucosio in eccesso (che viene indirizzato alle cellule adipose), dall’altra l’accumulo plasmatico di tripotofano che, trasformandosi in seratonina, ci regala una splendida sensazione di benessere che, per quanto limitata nel tempo, è assolutamente piacevole.

"Ci siamo fatti la nostra dose".
Come ogni buona droga lo zucchero scatena il rilascio di beta-endorfine, che sono mediatori cerebrali in grado di non farci sentire il dolore, e ci dona una sensazione di euforia e onnipotenza.
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