Frasi del libro: Il gioco interiore del Tennis.
Riscoprire la tecnica.
Nei capitoli precedenti è stato sottolineato quanto sia importante placare la mente pensante e smettere di darsi da soli delle indicazioni, focalizzando l’attenzione e fidandosi del proprio corpo.
Meno indicazioni interferiscono con il processo di apprendimento insito nel nostro DNA, più efficaci saranno i progressi.
In altre parole meno paura e dubbio vi sono implicati, più facile sarà imparare naturalmente.
Per quanto la mente possa immagazzinare delle indicazioni cosi concepite, ricordarle non è come ricordare il colpo stesso.
Naturalmente, fa comodo pensare che dandoci le indicazioni giuste, “colpisci dal basso verso l’alto”, per esempio, non faremo altro che colpire dei rovesci in top spin spettcolari.
Vogliamo cioè credere al procedimento concettuale e alla tecnica di apprendimento del Sè 1, invece di credere al Sè 2, che impara dall’esperienza.
Se pensate però di aver messo a segno un buon colpo perchè avete seguito le indicazioni, ignorando il ruolo del Sè 2, resterete delusi quando fornirete le stesse indicazioni e non incorrerete in un buon risultato.
Penserete di aver commesso un errore, visto che l’indicazione era corretta.
Tendiamo a perdere il libero accesso alla memoria muscolare, che detiene una conoscenza maggiore delle azioni desiderate.
Quando si da un’indicazione a una persona che non ha immagazzinato alcuna esperienza a riguardo, nella sua mente tale informazione resta scollegata all’azione.
Non c’è insegnante migliore della propria esperienza.
Come osservare i professionisti: il metodo migliore è semplicemente osservarli senza pensare che il loro modo di colpire la palla sia quello giusto per voi.
E’ natura del Sè 2 evolversi ogni volta che ce n’è la possibilità.
Con la scoperta delle capacità di apprendimento del Sè 2, non solo migliorerà il vostro tennis, ma anche la capacità di imparare qualsiasi cosa.
Riscoprire la tecnica.
Nei capitoli precedenti è stato sottolineato quanto sia importante placare la mente pensante e smettere di darsi da soli delle indicazioni, focalizzando l’attenzione e fidandosi del proprio corpo.
Meno indicazioni interferiscono con il processo di apprendimento insito nel nostro DNA, più efficaci saranno i progressi.
In altre parole meno paura e dubbio vi sono implicati, più facile sarà imparare naturalmente.
Per quanto la mente possa immagazzinare delle indicazioni cosi concepite, ricordarle non è come ricordare il colpo stesso.
Naturalmente, fa comodo pensare che dandoci le indicazioni giuste, “colpisci dal basso verso l’alto”, per esempio, non faremo altro che colpire dei rovesci in top spin spettcolari.
Vogliamo cioè credere al procedimento concettuale e alla tecnica di apprendimento del Sè 1, invece di credere al Sè 2, che impara dall’esperienza.
Se pensate però di aver messo a segno un buon colpo perchè avete seguito le indicazioni, ignorando il ruolo del Sè 2, resterete delusi quando fornirete le stesse indicazioni e non incorrerete in un buon risultato.
Penserete di aver commesso un errore, visto che l’indicazione era corretta.
Tendiamo a perdere il libero accesso alla memoria muscolare, che detiene una conoscenza maggiore delle azioni desiderate.
Quando si da un’indicazione a una persona che non ha immagazzinato alcuna esperienza a riguardo, nella sua mente tale informazione resta scollegata all’azione.
Non c’è insegnante migliore della propria esperienza.
Come osservare i professionisti: il metodo migliore è semplicemente osservarli senza pensare che il loro modo di colpire la palla sia quello giusto per voi.
E’ natura del Sè 2 evolversi ogni volta che ce n’è la possibilità.
Con la scoperta delle capacità di apprendimento del Sè 2, non solo migliorerà il vostro tennis, ma anche la capacità di imparare qualsiasi cosa.
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Riassunto degli altri capitoli: Il gioco interiore del tennis.
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