Il gioco interiore fuori dal campo.
In sintesi ci preoccupiamo troppo e ci concentriamo male.
Anche gli ostacoli interiori sono sempre presenti: la mente che usiamo per ottenere i nostri obiettivi esterni viene facilmente distratta dalla sua tendenza a preoccuparsi, a rimpiangere, o a confondersi, provocando infinite difficoltà.
E’ utile ricordare che per quanto le nostre mete esterne siano molto varie, e richiedano abilità diverse per raggiungerle, gli ostacoli interiori provengono da un’unica origine e le abilità necessarie per superarli sono sempre le stesse.
Se non viene domato, il Sè 1 è capace di produrre paure, dubbi e delusioni dovunque siate e qualunque cosa facciate.
Imparare a dare il benvenuto agli ostacoli nella competizione aumenta automaticamente l’abilità di trarre vantaggio da tutte le difficoltà che si incontrano.
Forse lo strumeno più importante di questi tempi è l’abilità di retare calmi al cospetto dei cambiamenti rapidi e sconvolgenti.
Chi sopravvive meglio è chi riesce prima a non perdere la testa, quando tutti gli altri la perdono.
La stbilità interiore non si raggiunge nascondendo la testa nella sabbia davanti al pericolo, ma acquistndo l’abilità di vedere la vera natura di quello che succede e rispondere in modo adeguato.
Lo stress può aver vita facile quando siamo sottopostia vari tipi di pressione.
Mogli, mariti, datori di lavoro, bambini, bollette, pubblicità, la società stessa continueranno sempre a fare delle richieste: “fai questa cosa in modo migliore, fai quest’altra, devi essere cosi e non essere cosi, fai qualcosa della tua vita, assomiglia di più a lui o a lei, ora devi cambiare”.
Il messaggio non è diverso da: “Colpisci la palla così o cosà, e se non ci riesci sei un buono a nulla”.
Una cosa però è sicura: la pressione esterna non si placherà mai, e potrà anzi diventare sempre più intensa.
Spero che abbiate ormai capito che non vi sto proponendo quel tipo di pensiero positivo secondo cui le cose sono meravigliose anche quando non lo sono.
E nemmene quello per cui: “se penso di essere gentile lo sono, se penso di essere un vincente lo sono.”
Per quanto mi riguarda, questo è il Sè 1 che cerca di migliorare il Sè 1.
Un cane che si morde la coda.
Il messaggio del gioco interiore è semplice: mettete a fuoco.
Focalizzate l’attenzione sul momento presente, l’unico nel quale potete vivere.
Ecco il cuore di questo libro e il cuore dell’arte di far bene ogni cosa.
Focus significa non indugiare nel passato, pensando agli errori e ai trionfi andati.
Significa non farsi rapire dal futuro, che sia fatto di sogni o di paure.
Significa dare tutta l’attenzione al presente.
Focalizzare la mente significa non farla scorrazzare lontano.
Quando imparo che devo accettare quello che non posso controllare e controllare quello che è nelle mie possibilità, la stabilità aumenta.
In sintesi ci preoccupiamo troppo e ci concentriamo male.
Anche gli ostacoli interiori sono sempre presenti: la mente che usiamo per ottenere i nostri obiettivi esterni viene facilmente distratta dalla sua tendenza a preoccuparsi, a rimpiangere, o a confondersi, provocando infinite difficoltà.
E’ utile ricordare che per quanto le nostre mete esterne siano molto varie, e richiedano abilità diverse per raggiungerle, gli ostacoli interiori provengono da un’unica origine e le abilità necessarie per superarli sono sempre le stesse.
Se non viene domato, il Sè 1 è capace di produrre paure, dubbi e delusioni dovunque siate e qualunque cosa facciate.
Imparare a dare il benvenuto agli ostacoli nella competizione aumenta automaticamente l’abilità di trarre vantaggio da tutte le difficoltà che si incontrano.
Forse lo strumeno più importante di questi tempi è l’abilità di retare calmi al cospetto dei cambiamenti rapidi e sconvolgenti.
Chi sopravvive meglio è chi riesce prima a non perdere la testa, quando tutti gli altri la perdono.
La stbilità interiore non si raggiunge nascondendo la testa nella sabbia davanti al pericolo, ma acquistndo l’abilità di vedere la vera natura di quello che succede e rispondere in modo adeguato.
Lo stress può aver vita facile quando siamo sottopostia vari tipi di pressione.
Mogli, mariti, datori di lavoro, bambini, bollette, pubblicità, la società stessa continueranno sempre a fare delle richieste: “fai questa cosa in modo migliore, fai quest’altra, devi essere cosi e non essere cosi, fai qualcosa della tua vita, assomiglia di più a lui o a lei, ora devi cambiare”.
Il messaggio non è diverso da: “Colpisci la palla così o cosà, e se non ci riesci sei un buono a nulla”.
Una cosa però è sicura: la pressione esterna non si placherà mai, e potrà anzi diventare sempre più intensa.
Spero che abbiate ormai capito che non vi sto proponendo quel tipo di pensiero positivo secondo cui le cose sono meravigliose anche quando non lo sono.
E nemmene quello per cui: “se penso di essere gentile lo sono, se penso di essere un vincente lo sono.”
Per quanto mi riguarda, questo è il Sè 1 che cerca di migliorare il Sè 1.
Un cane che si morde la coda.
Il messaggio del gioco interiore è semplice: mettete a fuoco.
Focalizzate l’attenzione sul momento presente, l’unico nel quale potete vivere.
Ecco il cuore di questo libro e il cuore dell’arte di far bene ogni cosa.
Focus significa non indugiare nel passato, pensando agli errori e ai trionfi andati.
Significa non farsi rapire dal futuro, che sia fatto di sogni o di paure.
Significa dare tutta l’attenzione al presente.
Focalizzare la mente significa non farla scorrazzare lontano.
Quando imparo che devo accettare quello che non posso controllare e controllare quello che è nelle mie possibilità, la stabilità aumenta.
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Riassunto degli altri capitoli: Il gioco interiore del tennis.
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