Frasi del libro: Lo zen e l'arte di giocare a Tennis.
Esercizi Tennis: Guardare la palla.
Quando si dice che è necessario guardare la palla, non significa gurdare dove va e cosa fa il nostro avversario mentre la colpisce, ma osservarla mentre viene verso di noi, supera il net, inizia la sua parabola discendente, tocca il campo e poi risale fino al punto in cui la colpiamo con le corde della racchetta.
Questo è il momento cruciale, il momento dell’impatto fra le corde della racchetta e la palla, anche il più difficile, perchè a quel punto la mente, con tutta la sua forza, la sua insicurezza, la sua paura di sbagliare e, soprattutto, con la sua tendenza a non essere mai nel presente, ma sempre nel passato o nel futuro, vuole dipseratamente guardare dall’altra parte del campo, per veder dove va la palla.
All’improvviso, acccadde: colpiva la palla tenendo gli occhi incollati alle corde nel momento in cui la toccavano e anche dopo non girava nemmeno la testa per vedere dove andava.
Il mio corpo aveva registrato il fatto a livello inconscio e proprio per questo aveva fatto un passante così sicuro.
Guardare la palla e vedere il momento in cui tocca le corde della racchetta, è molto utile anche dal punto di vista tecnico, perchè ci fornisce tutte le indicazioni di cui abbiamo bisogno e ci da una grande sicurezza nei colpi che facciamo, ma il vantaggio più grande lo troviamo nell’essere totalmente presenti e attenti nel momento.
La pallina è come la mente: se la guardiamo attentamente, tende a muoversi più lentamente, fino al punto in cui quasi possiamo vederla fermarsi a mezz’aria.
Dobbiamo entrare in campo per vincere la partita interiore contro l’avversario più difficile: noi stessi.
Esercizi Tennis: Guardare la palla.
Quando si dice che è necessario guardare la palla, non significa gurdare dove va e cosa fa il nostro avversario mentre la colpisce, ma osservarla mentre viene verso di noi, supera il net, inizia la sua parabola discendente, tocca il campo e poi risale fino al punto in cui la colpiamo con le corde della racchetta.
Questo è il momento cruciale, il momento dell’impatto fra le corde della racchetta e la palla, anche il più difficile, perchè a quel punto la mente, con tutta la sua forza, la sua insicurezza, la sua paura di sbagliare e, soprattutto, con la sua tendenza a non essere mai nel presente, ma sempre nel passato o nel futuro, vuole dipseratamente guardare dall’altra parte del campo, per veder dove va la palla.
All’improvviso, acccadde: colpiva la palla tenendo gli occhi incollati alle corde nel momento in cui la toccavano e anche dopo non girava nemmeno la testa per vedere dove andava.
Il mio corpo aveva registrato il fatto a livello inconscio e proprio per questo aveva fatto un passante così sicuro.
Guardare la palla e vedere il momento in cui tocca le corde della racchetta, è molto utile anche dal punto di vista tecnico, perchè ci fornisce tutte le indicazioni di cui abbiamo bisogno e ci da una grande sicurezza nei colpi che facciamo, ma il vantaggio più grande lo troviamo nell’essere totalmente presenti e attenti nel momento.
La pallina è come la mente: se la guardiamo attentamente, tende a muoversi più lentamente, fino al punto in cui quasi possiamo vederla fermarsi a mezz’aria.
Dobbiamo entrare in campo per vincere la partita interiore contro l’avversario più difficile: noi stessi.
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