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domenica 16 settembre 2012

Frasi libri belle: L'ipnotista di Lars Kepler -3.

Le frasi del libro: L'ipnotista di Lars Kepler.

Charlotte aveva annuito; evidentemente riusciva a sentirmi, poteva seguire le mie parole senza più distinguere la realtà dell’ipnosi da quella dello stato di veglia. Grazie all’ipnosi profonda era come se stesse guardando un film in cui recitava lei stessa. Era nel contempo spettatrice e protagonista, mantenendo però una sola identità, e quindi senza risvolti schizofrenici.

Ci eravamo quasi svegliati. Il confine oltre il quale la realtà si dissolve sotto l’’influsso rimaneva sempre indefinito, annche quando lo si attraversava dalla direzione opposta seguendo il percorso per tornare indietro al territorio della coscienza.


Maja non si era messa a ridere, era ben addentro alla questione e sapeva che una delle mie ipotesi, la più azzardata, ma anche la più esplosiva, partiva dalla struttura ancestrale della fiaba: trasformare le persone in animali era uno dei modi più antichi dell’umanità di raccontare quello che altrimenti sarebbe stato proibito, o perchè troppo spaventoso, o perchè troppo attraente.

Le avevo invece spiegato la mia idea secondo cui il libero arbitrio in stato di ipnosi vine elimitato dal fatto che ciascuno può mentire persino a se stesso.

Che cosa mi stava capitando? com’era possibile che mi fossi lasciato convinecere a fotografare Maja nuda?
Era bella, seducente. Mi ero sentito adulato. Bastava così poco?
Avevo capito con mio grande stupore di avere scoperto un mio punto debole: ero vanitoso.
Nulla dentro di me lasciava intendere che fossi innamorato di lei. Era la mia vanità ad essere appagata quando stavo con Maja.

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