Ero sempre imbarazzato dalle parole sacro, glorioso e sacrificio e dall’espressione invano. Le avevamo udite a volte ritti nella pioggia quasi fuori dalla portata della voce, in modo che solo le parole urlate giungevano, e le avevamo lette su proclami che venivano spiaccicati su altri proclami, da un pezzo ormai, e non avevano gloria e i sacrifici erano come i macelli a Chicago se con la carne non si faceva altro che seppellirla.
"Hanno buttato via i fucili" disse Piani. "Se li tolgono e li lasciano cadere mentre marciano. Poi gridano."
"Dovrebbero tenerli, i fucili."
"Credono che se buttano via i fucili non possano più farli comabtte."
"L’Italia non dovrebbe mai ritirarsi."
Eravamo in piedi nella pioggia e ci prendevano uno per uno per interrogarci e fucilarci. Finora avevano fucilato tutti quelli che avevano interrogato. Quelli che interrogavano avevano quel bel disinteresse e quella devozione a una rigida giustizia caratteristica degli uomini che si trovano a contatto con la morte senza correre rischi.
Si erano perse le macchine e gli uomini come un caporeparto perde la merce del suo reparto in un incendio. Però non c’era l’assicurazione.
Se si sparasse ai caporeparti dopo un incendio di un reparto perchè parlavano con un accento che avevano sempre avuto, non ci si potrebbe certo aspettare che tornassero quando il negozio riaprisse per riprendere gli affari. Cercherebbero un altro impiego; se ci fosse un altro impiego e la polizia non li acchiappasse.
Non avrei più visto nessuno di loro ormai. Quella vita era finita.
La guerra era molto lontana. Forse non c’era nessuna guerra. Non c’era nessuna guerra qui. Allora capii che per me era finita. Ma non avevo la sensazione che fosse proprio finita. Avevo la sensazione di un ragazzo che pensa a ciò che sta succedendo in un certo momento nella scuola che marinato.
So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perchè allora non esistono, e la notte può essere un momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è incominciata.
Se la gente porta tanto coraggio in questo mondo, il mondo deve ucciderla per spezzarla, così naturalmente la uccide. Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati. Ma quelli che non spezza li uccide. Uccide imparzialmente i molto buoni e i molto gentili e i molto coraggiosi. Se non siete fra questi potete essere certi che ucciderà anche voi, ma non avrà una particolare premurta.
"Lo so io. Non hai niente da fare. Non hai che me e io me ne vado."
"E’ vero."
"Mi dispiace, caro. So che deve essere terribile non aver niente da fare all’improvviso."
"Avevo una vita piena d’ogni cosa" dissi. "Ora se non sei con me non ho niente al mondo."
"Le piacerebbe vivere dopo la morte?"
"Dipenderebbe dalla vita. Questa vita è molto divertente. Mi piacerebbe vivere per sempre."
"Lei è saggio."
"No. E’ il grande inganno: la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti."
La guerra sembrava lontana come le partite di football di una squadra indifferente.
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Frasi Resilienza
"Hanno buttato via i fucili" disse Piani. "Se li tolgono e li lasciano cadere mentre marciano. Poi gridano."
"Dovrebbero tenerli, i fucili."
"Credono che se buttano via i fucili non possano più farli comabtte."
"L’Italia non dovrebbe mai ritirarsi."
Eravamo in piedi nella pioggia e ci prendevano uno per uno per interrogarci e fucilarci. Finora avevano fucilato tutti quelli che avevano interrogato. Quelli che interrogavano avevano quel bel disinteresse e quella devozione a una rigida giustizia caratteristica degli uomini che si trovano a contatto con la morte senza correre rischi.
Si erano perse le macchine e gli uomini come un caporeparto perde la merce del suo reparto in un incendio. Però non c’era l’assicurazione.
Se si sparasse ai caporeparti dopo un incendio di un reparto perchè parlavano con un accento che avevano sempre avuto, non ci si potrebbe certo aspettare che tornassero quando il negozio riaprisse per riprendere gli affari. Cercherebbero un altro impiego; se ci fosse un altro impiego e la polizia non li acchiappasse.
Non avrei più visto nessuno di loro ormai. Quella vita era finita.
La guerra era molto lontana. Forse non c’era nessuna guerra. Non c’era nessuna guerra qui. Allora capii che per me era finita. Ma non avevo la sensazione che fosse proprio finita. Avevo la sensazione di un ragazzo che pensa a ciò che sta succedendo in un certo momento nella scuola che marinato.
So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perchè allora non esistono, e la notte può essere un momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è incominciata.
Se la gente porta tanto coraggio in questo mondo, il mondo deve ucciderla per spezzarla, così naturalmente la uccide. Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati. Ma quelli che non spezza li uccide. Uccide imparzialmente i molto buoni e i molto gentili e i molto coraggiosi. Se non siete fra questi potete essere certi che ucciderà anche voi, ma non avrà una particolare premurta.
"Lo so io. Non hai niente da fare. Non hai che me e io me ne vado."
"E’ vero."
"Mi dispiace, caro. So che deve essere terribile non aver niente da fare all’improvviso."
"Avevo una vita piena d’ogni cosa" dissi. "Ora se non sei con me non ho niente al mondo."
"Le piacerebbe vivere dopo la morte?"
"Dipenderebbe dalla vita. Questa vita è molto divertente. Mi piacerebbe vivere per sempre."
"Lei è saggio."
"No. E’ il grande inganno: la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti."
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