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lunedì 16 febbraio 2015

Kilian Jornet. Frasi libro La frontiera invisibile. In viaggio verso le montagne.

In viaggio verso le montagne. Capitolo sei.

Perchè abbiamo bisogno di essere completi per essere felici?
Perchè abbiamo bisogno di riempire tutto quello che non sappiamo, nè mai sapremo, con ipotesi, supposizioni e piccole grandi scoperte che ci fanno credere di poter mettere insieme le tessere di questo enorme puzzle che è la vita.
Perchè abbiamo bisogno di riunire noi stessi, il nostro mondo, i nostri rapporti e il mondo esterno in un unico pezzo compatto, dove ogni effetto ha la sua causa, dove ogni vuoto ha il suo elemento che lo riempie.
Oggi sembra che la felicità sia sapere tutto, padroneggiare ogni campo e e chiudere tutti i cerchi della nostra vita.
Ma nella sotira dell’uomo, nella storia della Terra, pochi sono i cerchi che si sono chiusi davvero.

Contro l’idea di una vita spesa nel tentativo di riempire tutti i vuoti, il sikh era convinto che la felicità assoluta si trovasse nel Nirvana, la condizione che si raggiunge con la liberazione, la moksa, che letteralmente vuol dire "spegnere", come un fuoco che si consuma quando non resta più legna da bruciare.
E’ allora che si trovano la pace e la felicità assolute, quando, attraverso un processo che ci porta a conoscere noi stessi, ci stacchiamo da tutto e i desideri si estinguono, conducendoci a un vuoto libero e luminoso.


Potrei anche sentirmi attratto da quest’idea da un punto di vista filosofico, ma non voglio vivere una vita senza sentire; senza sentire, la vita non può avere ragione d’essere.
Perchè siamo capaci di innamorarci, se non dobbiamo amare?
Perchè siamo capaci di sognare, se non dobbiamo lottare per realizzare i nostri sogni?
Ora sono completamente convinto che essere felici è sentire.
I fili della felicità sono intessuti di emozioni, e, soprattuto, di sentimenti.,
E, per tesserli, dobbiamo soffirre, fare sforzi e sbagliare e , alla fine, sentire la felicità di ogni ricerca.

"E’ difficile da credere in un mondo come quello di oggi, in cui ognuno è il marchio di se stesso e ogni azione è compiuta pensando più all’esterno che all’interno.
Quanta forza ci vuole per mandare a quel paese tutto ciò che sta fuori di noi e per concentrarsi su quello che è davvero importante."

"Bè, oggi la gente non solo si lascia aiutare, ma dipende completamente dall’aiuto degli altri."
"Non so cosa sia meglio.
I problemi sono come palle di neve che rotolano giù.
Man mano che scendono aumentano di volume, e a quel punto fermarle diventa più difficile e fa più male."
"Ma se li risolviamo da soli, i problemi, diventiamo più forti.
E’ cosi che cresciamo, no?
Quando cadiamo, cadiamo e cadiamo, ci ritroviamo con il sedere per terra, ma alla fine è da li che ricominciamo."
"Mah, forse si.
Gli uomini imparano solo a forza di bastonate;
E, se non ce le diamo da soli, sarà il tempo a bastonarci più forte."


I silenzi parlano; anzi no, non parlano, ma fanno più male delle parole, perchè l’immaginazione è molto più dolorosa della realtà.
L’immaginazione non ha limiti, ti dà ali o ti consuma, è infinita, non come la realtà, che non va al di là della realtà stessa.

"L’uomo, come ti dicevo, impara a forza di bastonate, ma le lezioni non si trasmettono con i geni, le bastonate ce le dobbiamo beccare tutti: nonni, padri e figli".

Cosa darei ora per un pò del freddo di stamattina!
Vogliamo sempre, immancabilmente, quello che non abbiamo, andiamo sempre avanti per riprenderci quello che una volta avevamo e odiavamo.

Perchè i sogni si allontanano man mano che si fanno più vicini, quando la sconfitta o la vittoria cominciano a diventare possibilità.

Katmandu. Capitolo cinque. Kilian Jornet, la frontiera invisibile.

L'eredità. Capitolo sette. Kilian Jornet, la frontiera invisibile.

A questa pagina trovate tutte le frasi e gli aforismi del libro di Kilian Jornet, la frontiera invisibile.

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